giovedì 12 settembre 2013

Parafrasi di "Io voglio del ver la mia donna laudare" di Guido Guinizzelli

Io voglio del ver la mia donna laudare
ed assemblarli la rosa e lo giglio:
più che stella diana splende e pare
e ciò ch'è lassù bello a lei somiglio.
 
Verde river' a lei rasembro e l'are,
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesimo Amor per lei rafina meglio.
 
Passa per via adorna, e si gentile,
ch'abbassa orgoglio a cui dona salute,
e fa'l de nostra fè se non la crede,
 
e no-lle po' appressare om che sia vile;
ancor ve dirò c'ha maggior vertute:
null'om po' mal pensarfin che la vede.
 
 
 
 
Io voglio davvero laudar la mia donna
e paragonarla alla rosa e il giglio
lucente come la stella del mattino
e ciò che è in cielo somiglia a lei
 
A lei assomiglia una pianura verde e l'aria
tutti i colori dei fiori giallo e vermiglio
oro e azzurroe ricchi gioielli
grazie a lei l'amore si perfeziona
 
Cammina per la strada abbellita, cosi elegante
che abbassa l'orgoglio ad ogni uomo che la saluta
e lo rende cristiano se egli non lo è
 
e non le si può avvicinare nessun uomo volgare
e nacora vi dirò che non c'è uomo che nel vederla può pensare al desiderio
 
 
 
Questa cari lettori, è la parafrasi fatta da me della poesia di Guido Guinizzelli intitolata "Io voglio del ver la mia donna laudare".
Ho studiato e analizzato questa poesia a scuola e devo dire che l'ho trovata molto profonda.
 
La bugia è la critica all'idea che esiste una sola verità.
Guinizzelli costruisce dei valori.
 
Grazie a tutti



Nessun commento:

Posta un commento